COME PASSARE DUE GIORNI FAVOLOSI IN VAL D’ORCIA

Poi, se potete farne ancora di più è anche meglio.

Io qui vi racconto quello che ho fatto, visto e assaggiato io nei miei due giorni in Val D’Orcia, dove ho dormito e perché lo rifarei.

Tanto per cominciare, mi sento di dire che la macchina è necessaria. Da Parma (dove abito io) ci vogliono più di due ore per raggiungere la Val D’Orcia e, una volta là, è tutto un susseguirsi di colline e paesi disseminati, senza macchina io e la mia amica saremmo state perse, trascorrendo poi solo due giorni in Val D’Orcia e volendo vedere il più possibile non avremmo potuto affrontare il viaggio diversamente. Senza contare che non avremmo mai potuto raggiungere il magnifico glamping dove abbiamo pernottato.

Un piccolissimo ripasso geografico: la Val D’Orcia si trova nella bassa Toscana, sotto a Siena e sopra a Grosseto. Se non ci siete mai stati, preparatevi alla meraviglia. Io trovo che sia uno dei paesaggi più suggestivi e impressionanti in cui mi sia imbattuta. È caratterizzato da colline morbide incoronate da file di cipressi. I campi sono color dell’oro ed è un continuo incappare in casali di pietra isolati, borghi arroccati, abbazie e scorci meravigliosi.

DORMIRE

Sarà l’anno particolare, ma ho più che mai bisogno di natura. Scelgo mete che mi permettano di vivere a contatto con il verde, di respirare e di contemplare. Ecco, “contemplare” è il verbo che associo alla mia breve permanenza in Val D’Orcia. Tornando all’alloggio, abbiamo scelto di dormire al Lazy Olive Glamping, un agricampeggio caratterizzato da tende yurte, cioè delle tipiche tende mongole (ve ne avevo parlato anche in occasione del mio weekend in Valtaro) molto grandi. Se vi state immaginando scomodità, caldo, bagni in comune e materassi per terra, state sbagliando completamente strada. Le tende del Lazy Olive Glamping si trovano in un grande uliveto e sono otto, ben distanziate tra loro e sono arredate come delle camere vere e proprie, ognuna poi ha una toilette e una doccia a disposizione, entrambe esterne rispetto alla tenda e protette da un cannicciato, così la privacy è salva. Vi assicuro che farsi una doccia guardando la valle regala una sensazione di libertà inimmaginabile. Sì, ho scritto proprio “guardando la valle” perché il glamping è isolato e circondato da campi e vigne. Una volta lì verrete avvolti da un forte profumo che, per me, è quello tipicamente mediterraneo: ulivi, pietre al sole e lavanda. Lazy Olive Glamping si raggiunge (un po’ faticosamente, non dico che ci voglia una jeep ma la strada è dissestata) da una carraia ed è immerso davvero nel nulla.

Oltre alle tende, c’è un edificio principale, rustico e delizioso, molto curato e ben arredato, dove verrete accolti e dove troverete una cucina comune e un tavolone lungo, sotto a una piccola veranda; lì, consumerete le colazioni più piacevoli che possiate immaginare. Non sono compresi pasti, quindi – se decidete di rimanere lì a mangiare -è  necessario portarsi qualcosa da casa oppure prendere cibo da asporto nei ristoranti più vicini, che poi tanto vicini non sono. Mancano anche supermercati nei paraggi, perciò il mio consiglio è quello di arrivare preparati e organizzare per bene e con anticipo pranzi e cene (non penserete di stare digiuni in Val D’Orcia, voglio sperare!).

C’è anche una piscina a disposizione, non è grande ma la vista è straordinaria. Noi eravamo da sole e ci siamo godute ore in ammollo guardando Pienza in lontananza. Davvero spettacolare. Se siete amanti dei cieli stellati, poi, preparate i binocoli, vi troverete con il naso attaccato alla Via Lattea.

Se siete tipi poco avventurosi e preferite alloggi più tradizionali, però, vi consiglio questi:

VEDERE

Parto dal presupposto che i miei consigli sono assolutamente parziali e incompleti. Due giorni in Val D’Orcia vi regaleranno una potente suggestione, ma non sono sufficienti per godere a pieno della meraviglia di questi luoghi. Però è pur sempre un punto di partenza e se decidete di passare un weekend in questa splendida zona della Toscana, sono felice di poter contribuire con qualche spunto.

Se verrete da queste parti, di sicuro conoscete Montalcino, una delle località più famose, soprattutto per il vino; è una gioia camminare per i borghi del paese ed è un’attività che potrete ripetere praticamente all’infinito in Val D’Orcia, dove paesini dalle case in pietra si susseguono, uno più bello dell’altro. Noi eravamo piuttosto distanti da Montalcino (il glamping si trova vicino a Petroio, a una ventina di minuti da Pienza) e non ci siamo fermate, abbiamo però percorso in auto una strada panoramica davvero impressionante, che permette di visitare alcuni dei paesini tipici di questa zona arrivando infine a Pienza. Siamo partite da Trequanda, dove abbiamo pranzato, da lì abbiamo proseguito verso Montisi e abbiamo passeggiato tra le stradine strette, di pietra, che portano al castello. Troverete botteghe tipiche e una terrazza panoramica da cui guardare dall’alto il borgo e la valle, infinita, che lo circonda. Abbiamo proseguito verso Castelmuzio, poi Sant’Anna e infine Pienza, dove non ero mai stata. Pienza è famosa per essere la “città ideale” voluta da Papa Pio II, nel ‘400. Ancora una volta vi troverete a muovervi tra passaggi stretti, ricavati tra palazzi in pietra, per arrivare poi improvvisamente in piazze ariose o terrazze ancora una volta straordinarie. Pienza è armoniosa e bella, non sono di certo io la prima a dirvelo. Di sicuro merita una sosta e un approfondimento. Capite perché due giorni in Val D’Orcia non sono sufficienti?

Un altro piacere irrinunciabile è vagare senza meta tra le colline. Resterete ipnotizzati dal paesaggio e non è necessario avere una destinazione precisa, vince la smania di catturare ogni centimetro con gli occhi e con la memoria. Detto ciò, di mete ce ne sono eccome. Eccone alcune imperdibili:

  • Bagno Vignoni
  • Vignoni Alto
  • Monticchiello
  • Castiglione D’Orcia
  • Radicofani
  • San Quirico D’Orcia
  • San Galgano (non sono sicurissima che sia ancora Val D’Orcia, ma non è distante, andateci!)

MANGIARE

Dichiaro subito il mio essere una mangiona, scelgo le mete anche in base a ciò che si mangia. In Italia è molto difficile mangiare male, inoltre amo la cucina toscana, così saporita e tradizionale. Durante i miei due giorni in Val D’Orcia sono rimasta parzialmente soddisfatta, ma la colpa è stata mia e della mia disorganizzazione: infatti non avevo prenotato con anticipo i ristoranti e, soprattutto a Pienza, c’era tanta gente, così non ho potuto cenare dove avrei voluto. Pazienza. La prima sera però ci siamo imbattute casualmente in un ristorante nuovo di zecca a Petroio, minuscolo paese vicino al glamping. Il ristorante si chiama Da Bartolomeo e aveva aperto il giorno prima della nostra visita. Le premesse sono state ottime: abbiamo mangiato bene e tipico, porzioni abbondanti e nessun inghippo nel servizio. Abbiamo trovato una cucina ricercata a prezzi abbordabili, mangiando ad esempio un ottimo uovo morbido su spuma di patate e tartufo estivo seguito da pici al ragù di chianina. Sapete poi qual è una delle cose che amo di più di queste zone? Che il vino rosso si può bere sempre, senza temere le temperature estive. Infatti, abbiamo cenato su una terrazza magnifica, ancora una volta davanti a una valle, tutta natura; l’aria era fresca, non fredda, perfetta per godersi un bicchiere di rosso locale, che deve per forza accompagnare, anzi, completare, i piatti tipici come quelli che abbiamo assaggiato noi.

Tra i locali che abbiamo provato vi consiglio solo questo, gli altri non mi hanno soddisfatta, o per poca cortesia di chi li gestiva, o perché non ho mangiato come avrei voluto. Elenco però altri ristoranti dove potete assaggiare piatti tipici, più o meno fugacemente:

  • Sette di vino, Pienza
  • La terrazza del chiostro, Pienza
  • La bottega di Cacio, Bagno Vignoni
  • Taverna del grappolo blu, Montalcino

Voi siete stati in Val D’Orcia? Cosa non si può proprio perdere?

You May Also Like

A Place for Us: un gruppo di lettura per chi ama la letteratura inglese

Dove bere un bicchiere di vino a Parma

November Porc 2021: dove come e quando

Misteri di Parma che forse non conoscete