Come va la quarantena? Arrivo a chiederlo quasi allo scadere dei quaranta giorni, che però, nel frattempo, sono diventati sessanta. Oggi c’è un vento assassino, di quelli che si infilano nel mal di testa. È un giorno di malumori, un ennesimo giorno di malumori. Dovessi riassumere questo periodo fino ad ora, direi che è stato un’altalena. All’inizio non sono stata presa dallo sconforto più di un tanto. Giusto il tempo di ...
Read MoreAmo tanto la mia città, anche se non sempre andiamo d’accordo. A volte la odio, perché è piccola e provinciale, me la prendo con lei perché l’accuso di avermi tarpato le ali, oppure mi arrabbio quando la vedo cambiare troppo. Ma la verità è che è talmente bella per me, che non riesco a odiarla veramente. Amo guardare dalla finestra i colori del cielo che sfumano sul campanile del Duomo, ...
Read MoreHo ritrovato un piccolo scrigno prezioso, come sono felice. Mi è venuta la nostalgia. Ho trovato i miei vecchi blog. Anche se "trovare" non è proprio la parola giusta, i blog non si perdono, i diari si perdono, si mettono dentro a scatoloni, si chiudono nelle cantine. Così sì che si perdono. Ma i blog non vanno da nessuna parte e forse proprio per questo ho scritto blog e non ...
Read MoreAdesso a casa c’è solo silenzio o suono artificiale, che ogni tanto azzittisco col pulsante "muto" e allora rimane solo il silenzio, con il ronzio del condizionatore. A casa l’aria è calda e appiccicosae sbirciando fuori il cielo è quasi denso, ma molto bello, da guardare a distanza. Non ha una base ed è tutto teso, infinito verso l’alto, eppure cambia colore; vorrei trovare quel punto molto in basso dove inizia ...
Read MorePer me Soundtrack of a Summer è il nome più bello del mondo. Perché mi fa davvero pensare a quella sensazione lì. Di viaggiare in macchina con l'infinito davanti e il mare di fianco per strade costiere sinuose, oppure tutto dritto con quei riflessi del caldo sull'asfalto che sembrano pozzanghere grandi chilometri. Sigarette fumate al vento, mojito, chissenefrega. Mi fa pensare a quella spensieratezza che ti viene il nodo in ...
Read MoreSono andata a mangiare un gelato da sola. Che di per sé non è una grande rivoluzione, mi rendo conto. In realtà per me la è. Piccola, ma la è. A me non piace mangiare il gelato da sola, non mi piace in generale mangiare da sola se sono in posti pubblici. Anche se in realtà non è del tutto vero, perché se lo faccio intanto leggo un libro, non ...
Read MoreAveva le mani da persona buona. Tozze e grosse come quelle di un gigante gentile. Di quelle mani un po’ brutte ma che sembrano fatte apposta per accogliere. Lei invece le aveva molto piccole, affusolate e fredde. Da tenere in tasca. Le mani nervose delle persone insicure. Così quando lui prendeva le mani di lei le inghiottiva proprio. Diventava uno scrigno prezioso e profondo. E le mani di lei stavano ...
Read MoreIl modo in cui Paolo Nori dice E allora. Che rivela tutta la sua parmigianità.
Read MoreBisogna scrivere in punta di dita, ma con molta volontà e consapevolezza. Bisogna impegnarsi per tenere tutto in bocca, chiuso nella palude dei pensieri e nel loro groviglio insanguinato. Una pioggia freddissima mi ha sconvolta, sconcentrata. Con la puzza della lana bagnata nelle narici, il vapore ghiacciato, il fumo di sigaretta e l'odore della notte quando in giro ci sono solo le luci fatue dell'inverno che inghiotte. È un limbo azzurrino, ovattato ...
Read MoreQualche anno fa scrivevo tutto quello che mi capitava. Descrivevo le strade, le persone, ironizzavo sulle piccole sfighe quotidiane. Raccontavo di innamoramenti strazianti, di stelle a portata di dita, osservate da un balcone qualunque di un albergo anonimo. Mi ricordo bene la prepotenza con cui le parole uscivano dalle dita, si imprimevano sulla carta, o sulla tastiera. Non so cosa sia successo, se questi anni tra il nero e il ...
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